
Secondo diverse agenzie di stampa e quotidiani internazionali tra cui France Presse, The Guardian e Reuters, il “Panel of Experts” del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Uniti, dedicato al monitoraggio delle sanzioni internazionali alla Corea del Nord, avrebbe emesso un report (al momento purtroppo non scaricabile dal sito delle Nazioni Uniti) dal quale emergerebbero violazioni all’attuale regime sanzionatorio internazionale.
Nello specifico, la Corea del Nord nel 2019 avrebbe intensificato notevolmente il commercio di carbone e di prodotti petroliferi attraverso l’apparente aiuto di aziende cinesi operanti nel settore della logistica marittima.
Il rapporto, secondo le citate fonti, sarebbe stato pubblicato online sul sito dell’ONU venerdì 17 aprile per poi scomparire dopo alcune ore.
Pubblicando fotografie, registri di spedizione e comunicazioni ricevute dagli Stati membri, il gruppo di esperti scientifici ha affermato che la Corea del Nord avrebbe violato il divieto totale delle Nazioni Unite di esportare carbone, nonché le restrizioni alle importazioni di petrolio raffinato.
“La continua violazione da parte della Repubblica Democratica Popolare di Corea dei divieti di esportazione delle merci non solo è contro le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza, ma serve a finanziare un flusso di entrate che ha storicamente contribuito ai programmi vietati sul nucleare e sui missili balistici del paese”, sarebbe scritto nel rapporto.
Il Panel, citando i dati forniti da un paese non meglio specificato, ha stimato che la Corea del Nord avrebbe esportato 3,7 milioni di tonnellate di carbone tra gennaio e agosto dell’anno scorso, incassando circa 370 milioni di dollari.
La maggior parte delle esportazioni di carbone sarebbero state trasferite da navi nordcoreane su chiatte cinesi, per poi raggiungere i porti nella baia cinese di Hangzhou, vicino Shanghai. Le spedizioni tra maggio e agosto dello scorso anno sarebbero state ben 47.
Sempre secondo il rapporto, la Corea del Nord avrebbe superato di gran lunga il limite di 500.000 barili all’anno imposto dalle Nazioni Unite per l’importazione di petrolio raffinato. Citando gli Stati Uniti come fonte, il Panel ha affermato che la Corea del Nord avrebbe importato più di 3,89 milioni di barili tra gennaio e ottobre 2019.
Poiché, come si diceva all’inizio, il report non è al momento disponibile, il condizionale è d’obbligo, e non possiamo che fare riferimento agli articoli della stampa internazionale.